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mercoledì 13 agosto 2014

Dietro le quinte de "Il regalo", il Diabolik di Agosto

Su gentile richiesta di Marco, qualche dietro le quinte dell'albo diaboliko "Il regalo" in edicola in questo agosto.
Post pubblicato in origine sulla pagina Facebook ufficiale di Diabolik.


ATTENZIONE SPOILER!

“IL REGALO” dietro le quinte di Andrea Pasini.

Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia.
Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

TITOLO DI LAVORAZIONE – La sceneggiatura si è sempre intitolata “Margherita”, il titolo definitivo “Il regalo” l'ha proposto il direttore e, per quanto un po' insolito per Diabolik, io l'ho apprezzato particolarmente. Il soggetto aveva invece un titolo del tutto diverso di cui dirò dopo.

ADELE, DOLORES E MARGHERITA – Il punto di partenza è stato un soggetto che Barbara Baraldi ci ha proposto nel gennaio del 2013. Eravamo in contatto via mail da qualche tempo e le avevo espresso il desiderio, da parte della redazione, di mettere in cantiere una storia dal taglio romantico (componente da sempre presente nella serie ma che mancava nei soggetti in quel momento in lavorazione). Barbara si mise all'opera e ci propose una bella storia, così bella che – in parte – la dovemmo rifiutare!
Si trattava infatti di una storia in cui Diabolik si imbatteva in Adele, una ladra improvvisata che mandava all'aria un suo colpo e che voleva rubare lo stesso anello su cui aveva messo gli occhi Diabolik. Era un anello di fidanzamento in origine destinato a lei che il cattivo di turno aveva rubato dopo avere ucciso l'uomo che lei amava (e fin qui tutto bene) ma Adele doveva anche essere un'amica carissima di Eva ai tempi della sua giovinezza. Eva si sarebbe presa a cuore la sua storia e l'avrebbe vendicata. Un tema forte, che ci piaceva molto, al punto da avergli già dedicato una storia.
Barbara non poteva saperlo ma da lì a un paio di mesi avremmo infatti pubblicato “I segreti di Morben” avventura in cui Eva vendica la sorte di Dolores, una sua amica carissima di gioventù. Quella parte del soggetto l'abbiamo dovuta eliminare. Più avanti nella lavorazione Gomboli ha avuto l'idea di cambiare forma all'anello e nome alla protagonista e così Adele è diventata Margherita.

BARALDI, PASINI E GOMBOLI – Sì perché, anche se il soggetto è ufficialmente firmato da Barbara e da me, un contributo importante alla storia è stato dato anche da Mario Gomboli (come sempre del resto, che lo vediate o meno nominato nei “credits” a fine albo). Il metodo di lavoro è stato questo: io e il direttore abbiamo preso il soggetto di Barbarba e lo abbiamo sviluppato un po', poi lo abbiamo mandato a lei perché potesse aggiungere idee e considerazioni, poi è tornato a noi e quindi di nuovo a lei. Un ping pong creativo via mail che è continuato fino alla stesura definitiva.

VASCELLI E MARGHERITE – Il titolo di lavorazione del soggetto era “L'enigma del vascello” perché nella sua stesura iniziale l'anello aveva una particolare foggia a forma di nave. Come già detto è stata del direttore l'idea di modificare forma del gioiello e nome della protagonista: “Margherita” lei e a forma di margherita la disposizione delle pietre.
Ah, i petali sono nove, rigorosamente dispari, in modo che un ideale “m'ama, non m'ama” fatto con quel fiore avrebbe ribadito l'amore di Alain per Margherita.

MASSAGGIATRICI E DEEJAY – Non sempre i disegnatori rispettano alla lettera la sceneggiatura (e, qualche volta, può capitare che la cosa irriti noi sceneggiatori). In questo caso, però, devo ringraziare Giuseppe Di Bernardo per non aver dato retta a una mia indicazione. Nella scena che parte da tavola 66 (pag. 68) Eva prende il posto di una massaggiatrice che deve trattare uno degli scagnozzi del boss Angelo Packard e io temevo che, se questa fosse stata avvenente, la scena sarebbe potuta sembrare sessualmente ambigua (mentre invece Eva prende il posto di una preparata fisioterapista e non di una professionista dedita ad altro tipo di “massaggi”). Avevo quindi dato indicazione che la maschera della massaggiatrice ritraesse una donna: «di circa trent'anni con i capelli lisci castani raccolti in una coda, occhi castani, occhiali e un viso non particolarmente brutto ma del tutto insignificante». Giuseppe si è sicuramente reso conto che la sua messa in scena della situazione non si prestava ad alcun fraintendimento e così ha dato alla maschera di Eva dei tratti tutt'altro che insignificanti! Quella donna infatti assomiglia molto a Desdemona Metus, la bella disc jockey protagonista della serie a fumetti “L'insonne” (creata dallo stesso Di Bernardo assieme a Andrea J. Polidori). Un cammeo che ho davvero gradito.

OMICIDI E CONTRAPPASSI – Quando era necessario Giuseppe è stato invece ligio al dovere, rendendo perfettamente quanto scritto in sceneggiatura. Per esempio, volevamo che ci fosse un puntuale gioco di rimandi tra la morte di Alain e la morte, a fine storia, del mandante del suo omicidio: Guglielmo Williams e il confronto delle prime vignette delle tavole 51 e 120 (pagg. 53 e 122) penso che esprima bene il concetto.
Così come mi piaceva l'idea che ci fosse un parallelo tra il discorso che Williams fa a Packard per convincerlo a non togliere i diamanti dalla propria custodia e la ragione per cui, alla fine, Packard uccide Williams nonostante il fatto che il secondo potrebbe risarcire il primo del danno subito: per entrambi: «se si spargesse la voce, nell'organizzazione nessuno avrebbe più rispetto per me».

Però Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi non sono gli unici ad aver prodotto dei gran bei disegni per questa storia. A illustrare questo mio dietro le quinte, mi pregio di mostrarvi i prestigiosi schizzi realizzati da me medesimo per chiarire alcuni passi della nostra sceneggiatura.





 
Una intervista a Barbara Baraldi, soggettista dell'episodio, la potete leggere QUI.
Di seguito un po' di mie matite e qualche stralcio di sceneggiatura tratta dall'albo.


Tavola 39

1/2
VIGNETTA FLASHBACK
Interno, sera. Casa di amici, non vedremo molto della stanza, comunque si tratta di una sala da pranzo, l'ambiente è quello dell'alta borghesia ma è una serata tra amici, quindi elegante ma non troppo ingessata, ci sono sei persone sedute intorno a un tavolo, mentre cenano, sono vestite in maniera elegante ma non da sera.
Inquadriamo il tavolo ma focalizziamoci soprattutto su Margherita e sull'uomo che le siede affianco: Alain (per entrambi fare riferimento all'allegato ***personaggi). Lei qui ha circa 25 anni, si rivolge a lui sorridente e raggiante, indossa un abito elegante senza maniche, lui ha circa 28 anni e la ascolta con aria incuriosita, indossa un abito con cravatta.

Dida FQ – “Quando una sera, a casa di amici, conobbi lui: ALAIN… E per me fu amore a prima vista”.

Alain – E perché sostenete che noi due avremmo in comune molto più di quel che sembra?

Margherita – Be’… siamo due “rampolli” di due famiglie dell’aristocrazia di Ghenf ed entrambi abbiamo preferito scegliere da soli la nostra strada…


3/4
VIGNETTA FLASHBACK
Stringiamo solo su loro due. La giovane Margherita è ancora più sorridente mentre lui appare ora un po' sulla difensiva.

Margherita – La mia è l’ingegneria e voi siete un giovane e promettente servitore dello Stato. Non sono molti i magistrati con un patrimonio personale come il vostro…

Alain – E con questo?

Tavola 40

qui quattro vignette, due per striscia

1
VIGNETTA FLASHBACK Primo piano della giovane Margherita che continua a sorridere, forse già innamorata.

Margherita – E con questo siamo simili… Ognuno di noi fa quello che fa per pura passione…

2
Torniamo in salotto ai giorni nostri. Primo piano di Margherita, dei giorni nostri, segnata dal dolore del ricordo.

Margherita – All’inizio Alain non sembrava molto interessato a me. Del resto per lui, ancora più che per me, importava solo il lavoro…

3
VIGNETTA FLASHBACK Vediamo loro due per strada, con la giovane Margherita che porge… una margherita, ad Alain e lui che la prende imbarazzato ma anche lusingato. Lei ha un abito al ginocchio stretto in vita con la gonna ampia, lui indossa un completo grigio chiaro.

Dida FQ – “Ma io lo sottoposi a una corte sfrenata…”

Margherita – Per te…

Alain – Ehm… Grazie…

4
VIGNETTA FLASHBACK Qui la situazione si ribalta, siamo nella stessa strada della vignetta precedente ed è Alain che regala a lei uno splendido mazzo di fiori, Margherita lo accetta al settimo cielo. Lui ora indossa un abito scuro mentre lei ha dei pantaloni con una camicetta.

Dida FQ – … e, alla fine, anche lui si rese conto che eravamo fatti l'uno per l'altra!”

Alain – Per te…

Tavola 52

1/2
VIGNETTA FLASHBACK Stacco. Siamo all'entrata di un commissariato di polizia, siamo ancora in strada. L’uccisore in camicia e pantaloni è in in manette tra due poliziotti in divisa. Intorno a loro una decina tra giornalisti e fotografi.

Dida FQ – “Due giorni dopo venne arrestato per l’omicidio un uomo che confessò di averlo ucciso per rapina. Disse di avergli rubato il portafoglio e di aver preso e poi buttato via la cartella coi documenti”.


3
VIGNETTA FLASHBACK Stacco. Interno di un carcere, siamo in un ambiente comune come una lavanderia o un cortile. Due detenuti stanno tenendo fermo l'uccisore mentre un terzo lo pugnala, una vera e propria esecuzione.

Dida FQ – “Appena arrivato in carcere, quell’uomo morì in una rissa tra detenuti. Il caso fu chiuso e la cartella di Alain non fu più trovata”.


4
Torniamo di nuovo ai giorni nostri. Primo piano di Margherita con espressione dolorosa.

Margherita – Nessuno sapeva della nostra relazione, quindi nessuno venne a interrogarmi. D'altronde non sarei stata molto d'aiuto...







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